lunedì 20 ottobre 2008

casa

"sono tornato a casa per il fine settimana"; "adesso prendo il treno, poi il bus e arrivo a casa". mi fanno sorridere queste due frasi dette a un ragazzo sull'aereo da malpensa a bruxelles. lui poteva pensare che io preferissi leggere il libro, io potevo pensare che lui preferisse ascoltarsi l'i-pod. nessuno dei due l'ha pensato e abbiamo chiaccherato tutto il volo, parlando del trattato di lisbona (lui ha fatto lo stagista al parlamento europeo presso la commissione che se ne è occupata), dei movimenti secessionisti del belgio, di mourinho, di birra e frites, di tutto quello che insomma due italiani - più o meno della stessa età e con interessi simili - che vivono all'estero possono trovare per riempire un'ora e 20 di aereo. probabilmente non ci incontreremo mai più, ed è anche questo il bello del viaggiare. parlando con lui mi sono uscite queste due frasi che, appunto, mi fanno sorridere. ci sono due posti che chiamo (inavvertitamente, spontaneamente) "casa", due posti in cui mi trovo bene e dove sono contento di ritornare (naturalmente, una è una casa a tempo determinato e non può competere con l'altra).

questi tre giorni (in realtà molto meno: si è trattato di poco più di 48 ore) in cui sono tornato a casa sono stati faticosi ma molto pieni e molto belli. ancora una volta il sentimento che prevale è la gratitudine, un'immensa gratitudine per la generosità, la gentilezza, l'affetto che molte persone mi hanno dimostrato (in effetti c'è anche chi è stato un po' meno gentile, ma preferisco pensare a chi lo è stato). la cosa che più mi dispiace è di aver dedicato a tutti meno tempo di quello che avrei voluto. ma del resto era una cosa messa in conto tempo fa.

in particolare ringrazio alessandro che mi ha scelto come padrino, pur non essendo io un parente. il mio augurio particolare lui lo conosce.
ringrazio don vincenzo che dopo 23 anni si ricorda ancora di me e spero stia leggendo questo blog e chissà magari lasci anche un commento. sabato ha detto tante cose interessanti. anche pericolose, perché ha attaccato direttamente certi vizi che molte delle persone che lo ascoltavano sapevano di avere. ma la gente lo ha apprezzato.
ringrazio i miei amici, con cui purtroppo sono stato davvero poco.
ringrazio i miei zii e i miei nonni - spero che la nonna si sia finalmente convinta che sto bene qui.
ringrazio la mia famiglia.
ringrazio monica che mi ha regalato ancora una volta momenti magici.

a tutto questo pensavo ieri sera trascinando per solbosh la seconda valigia pesantissima che completa il trasloco. in alto sopra di me, le finestre del 7° piano sono illuminate. sono a casa.

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grand place, bruxelles

grand place, bruxelles