domenica 16 novembre 2008

dal fine settimana la risposta a giovedì

Giovedì mi domandavo se la carica Erasmus si fosse già esaurita o se quella di mercoledì fosse stata solo una serata un po' di spleen. E dicevo che sarebbe stato il fine settimana a dare risposte. Beh, la carica Erasmus è tutt'altro che finita!

Venerdì sera sono andato (con Nuria, Antonio, Anna ed altri) a vedere "Vicky Cristina Barcelona", l'ultimo film di Woody Allen. Premetto che a me erano piaciuti i suoi "vecchi" film, quelli incentrati su New York e sulle sue nevrosi e che facevano ridere a crepapelle, meno invece gli ultimi. "Scoop" in particolare l'avevo trovato fastidiosamente surreale e per niente divertente.

"Vicky Cristina Barcelona" invece mi è abbastanza piaciuto. Lo abbiamo visto in lingua originale (2/3 inglese e 1/3 spagnolo) con i sottotitoli in francese e fiammingo, come usano fare qui. Belle musiche e fotografia. Sulla storia (riassunta bene dal trailer) invece devo riflettere.
Ci sono due cose che non mi convincono. La prima è che mi sembra un film molto più conservatore di quello che appare e vuole apparire. E' vero, i protagonisti si lasciano andare a varie trasgressioni. Però alla fine ciascun personaggio è nella stessa identica situazione dell'inizio. Le due turiste americane ritornano a casa (una triste perché imprigionata in un matrimonio che ormai non vuole più ma che non ha la forza di rompere, l'altra che non sa cosa vuole ma solo cosa non vuole), i due spagnoli restano a Barcellona e riprendono a litigare.
La seconda è l'immagine che viene data di quella città e dell'Europa in generale. Tutti a feste molto radical chic, a mostre con quadri incomprensibili, sempre col bicchiere di vino, sempre in ristoranti costosi e in ricche case bohemien, a guidare decappottabili d'epoca. Juan Antonio, che fa il pittore ma non vende quadri (e suo padre fa il poeta ma non pubblica) per provarci con Vicky e Cristina le porta a Oviedo con un aereo privato. Tutti ricchi senza lavorare. Per carità, non è l'immagine dell'europeo imbelle che gli Americani qualche volta sembrano avere. Insomma, José Bardem è il classico macho e si fa tre bellezze del calibro di Rebecca Hall, Scarlett Johansson e Penelope Cruz (le ultime due anche contemporaneamente), mi sembra un'immagine abbastanza virile. Però è un'Europa che non esiste.
Comunque faccio i complimenti a Rebecca Hall, l'attrice meno conosciuta ma più brava del film. Gli altri interpretano sempre la stessa parte, relativamente facile: Javier Bardem è l'hombre tenebroso e affascinante, Scarlett Johansson la svampita molto disponibile (l'unico ruolo che le ho visto fare, in effetti), Penelope Cruz la classica spagnola passionale. Lei invece interpreta benissimo l'unico personaggio (Vicky) che si evolve nel corso della storia.

Dopo il film, festa a tema a casa di Queeny (dell'associazione Express per gli Erasmus). Tema: Stati Uniti. Sono andato col mio bravo cappellino degli Yankees (la maglietta era da lavare e perfino io non ho avuto il coraggio di ripescarla dal cesto) e là abbiamo incontrato Ugo, Luisa, Ilaria ed altri. Siamo stati lì per un po'.

Sabato invece - dopo una giornata passata prima a fare jogging, poi a sonnecchiare, poi davanti al computer a leggere articoli per la tesi (e quindi a sonnecchiare), poi sotto la doccia e a messa - io, Rosario, Valentina, Valeria e il ragazzo e Nuria (Ugo che odia ballare ha trovato un'alternativa), siamo usciti tardi e andati a ballare in un posto dall'originalissimo nome di "Havana Club". Anche lì ero preso benissimo e mi sono divertito, anche se poi ero più sudato di quando vado a correre. Magari ci porto i miei amici quando vengono a trovarmi.
Un'appunto: in Belgio in discoteca non paghi l'ingresso, paghi (in teoria) l'uscita (ma solo i ragazzi). Infatti sulla soglia mi ha fermato un tipaccio in giacca di pelle chiedendomi la "mancia per la sicurezza" (sì, suona un po' mafioso, in effetti). Io l'ho guardato e ho pensato: "Zio, io sono nato a Busto Arsizio..". E come il miglior Stefano Accorsi nella pubblicità del Maxibon ho scosso platealmente la testa "No comprendo!" e me ne sono andato.

Domenica pomeriggio breve giro in centro con Ugo e Nuria, a vedere l'ostello per quando verranno gli amici e il canale di Bruxelles. Infine, siccome il frigo languiva, "cena" dal kebabbaro.

Insomma, è andata bene. Come vedi, Steve, me la scialo abbastanza.

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grand place, bruxelles

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