martedì 4 novembre 2008

la neve

canzo, 4 gennaio 08. steve, disca e il marchio c'erano e sanno di che sto parlando.

l'eremo di san miro a canzo è ricoperto di neve. stiamo finendo l'ultimo pranzo della breve ma intensa (e bellissima) vacanza con gli adolescenti di misinto. da giorni siamo piacevolmente isolati dal resto del mondo. niente tv né cellulari.
mi viene in mente che a chilometri e chilometri di distanza c'è un altro luogo ricoperto di neve, l'iowa, in cui la gente ha appena finito di votare il suo candidato democratico alle presidenziali usa. "ehi, oggi votavano in iowa! chissà chi ha vinto.." esclamo, aggiungendo "sarebbe troppo bello se avesse vinto obama".

dal discorso alla convention di kerry nel 2004 e dall'annuncio della sua candidatura tendo l'orecchio ogni volta che sulla stampa si parla del senatore dell'illinois. qualche volta ho letto i suoi discorsi o addirittura li ho visti su internet.
mi piace il suo modo di essere liberal ma schierato a sostegno delle fasce deboli della società; di essere laico e credente; di essere per la pace, il multilateralismo, la tutela dell'ambiente; di non rassegnarsi al "darwinismo sociale"; di dare speranza alla gente, unirla oltre le divisioni e proiettarla verso un obiettivo comune; di incarnare il sogno americano e le prospettive di una sinistra che voglia vivere nel XXI secolo.

don michele mi stronca subito: "figurati se vince. è di colore. e poi in america vincerà un repubblicano. sono troppo di destra, troppo conserv
atori".
io replico: "invece io spero che vinca lui, a novembre. e credo anche che ce la farà, ho stima e fiducia negli americani".

mentre la neve continua a cadere su canzo, a chilometri e chilometri di distanza barack obama sta per salire sul palco per annunciare la propria vittoria alle primarie dell'iowa, con il famoso discorso "they said this day would never come..". anche lì c'è la neve.


scrivere questo post domani non avrebbe avuto senso.

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grand place, bruxelles

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