martedì 25 novembre 2008

le radici cristiane dell'Europa / les racines chrétiennes de l'Europe / Europe's Christian roots

Qualche giorno fa Benedetto XVI ha scritto una lettera al filosofo e senatore Marcello Pera, commentando il suo ultimo libro “Perché non possiamo non dirci cristiani”. In questo testo il Papa sostiene che è necessario che l’Europa e la sua Costituzione non siano il frutto di una realtà cosmopolita ma trovino, a partire dal loro fondamento cristiano-liberale, la propria identità. Sono cattolico ma, rispettosamente, dissento.

Nel testo del Papa c’è la vecchia idea secondo cui le radici cristiane devono trovare menzione nella Costituzione europea. Non sono d’accordo. Lo scopo di una Costituzione è di porre le regole fondamentali di una Nazione. Per questo è ovvio e necessario che essa riconosca i valori più importanti della società. E certamente quelli cristiani sono principi fondamentali della cultura europea.
Però una Costituzione è soprattutto uno strumento giuridico, un mezzo mediante il quale i giudici possono risolvere alcuni problemi dei cittadini. Ha senso che un valore sia menzionato in una Costituzione solo se esso potrà essere poi utilizzato dai giudici nella risoluzione delle controversie. So di avere un approccio molto pratico: se un diritto non può essere invocato davanti a un’autorità che lo porti dalle parole ai fatti, esso non esiste.
I valori cristiani possono essere utili in un processo? Direi di no. Il cristianesimo è una religione e i valori che esprime sono morali, non giuridici. L’applicazione giudiziaria di valori morali sarebbe una violazione della fondamentale separazione tra legge ed etica.
Inoltre bisogna sottolineare il fatto che il Cristianesimo è sicuramente una delle radici più importanti della cultura europea, ma non è l’unica. Inoltre oggi non si può realisticamente dire che sia la religione a costituire un fondamento comune e condiviso dell’Europa: ci sono moltissime persone che non credono in Gesù e mote altre che non credono affatto.
Credo che ciò che davvero può essere considerato il collante morale dell’Europa degli ultimi secoli sia l’Umanesimo, con i suoi valori di tolleranza, libertà, riconoscimento dell’umanità delle altre persone. Sono questi i valori che possono (e debbono) essere menzionati in una Costituzione (e del resto lo sono nelle Costituzioni dei Paesi europei). Sono valori Cristiani, ma non sono solo valori religiosi e per questo possono essere accettati anche in una prospettiva laica.

Il y a quelque jour Benoit XVI a écrit une lettre au philosophe italien Marcello Pera. Dans ce texte le Pape disait que il faut que l’Europe, et sa Constitution, ne soient pas un « melting pot ». Il faut que l’Europe redécouvre ses racines chrétiennes et libérales. Je suis catholique mais, respectueusement, je ne suis pas d’accord.

Dans le texte du Pape il y a la vieille idée que il faut que les racines chrétiennes soient mentionnées dans la Constitution Européenne. Je ne pense pas ça. Le but d’une Constitution c’est d’établir la loi fondamentale d’un Pays. Il faut qu’elle reconnaisse les valeurs les plus importantes d’une société. Et, bien sur, ceux chrétiens sont des principes fondamentaux dans la culture européenne.
Mais une Constitution c’est surtout un instrument juridique, qui est appliqué par les juges pour la solution des litiges. Une valeur peut être mentionnée seulement si les juges la peuvent appliquer.
Les valeurs chrétiens peuvent être utiles dans une jugement ? Selon moi, non. Le Christianisme c’est une religion et exprime des valeurs qui sont morales, pas juridiques. L’application de valeurs morales dans la solution des litiges serait une violation de la séparation fondamentale entre la loi et l’étique.
Ensuite il faut souligner que le Christianisme est surement une des racines les plus importantes de la culture européenne, mais il n’est pas l’unique. Et aujourd’hui il n’est pas plus universel : il y a beaucoup de gents qui ne croit pas en Jésus. Selon moi ce que vraiment unie les Européens c’est l’Humanisme, avec ses valeurs de tolérance, liberté, respect des autres personnes. Celles-ci sont valeurs qu’il faut mentionner dans une Constitution (et en effet ils sont mentionnées dans toutes les Constitutions des Pays européens). Bien sur elles sont aussi des valeurs chrétiens, mais elles ne sont pas seulement religieux et donc peuvent être acceptées aussi par les laïques.

A few days ago Benedict XVI wrote a letter to Italian philosopher Marcello Pera. In his text the Pope says that Europe, and her Constitution, should not be a melting pot. Europe should rediscover its identity, which is based on Christianity and liberalism. I am a Catholic but, respectfully, I don’t agree.

In the Pope’s text there is the old idea that Christian roots should be mentioned in the European Constitution. I don’t think so. The aim of a Constitution is to establish the fundamental law of a Country. It should recognize the most important values of a society. And it is obvious that Christian values are fundamental in European culture.
But a Constitution is above all a legal instrument, which is applied by the Courts for dispute resolution. A value can be mentioned only if judges could usefully apply it.
Are Christian roots useful in a judgement? Not in my opinion. Christianity is a religion and express moral, not juridical, values. An application of moral values in dispute resolution would violate the fundamental division between law and ethics.
Moreover it should be said that even if Christianity is one of the main important roots of European culture, actually it is not the only one. And today it is not universal: there are lots of people that don’t believe in Jesus. In my opinion what really links Europeans is Humanism, with his values of tolerance, freedom and respect for other people. These values can (should) be mentioned in a Constitution (and actually they are mentioned in all the Constitutions of European Countries). Sure, these are Christian values, but they are not only religious, so can be accepted also from a civil point of view.

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grand place, bruxelles

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