lunedì 10 novembre 2008

né qui né altrove

viaggiare mi piace. non lo vedo solo come uno spostamento da un luogo all'altro, ma come un tempo e un ambito un po' fuori dal mondo, da gustare secondo per secondo. una cosa che si può fare, per esempio, nell'attesa di un volo aereo, e poi durante il volo e infine - perché mancano poche pagine e non si può non finirlo - persino sul tappeto mobile che porta all'uscita dell'aereoporto, è leggere.

in questo viaggio di ritorno ho approfittato dell'ennesimo regalo di mia mamma, il nuovissimo libro di gianrico carofiglio, "né qui né altrove". l'ho letto tutto d'un fiato e penso che sia stato giusto: secondo me questa storia - tutta ambientata in un'unica notte barese - è stata pensata per essere letta tutta subito.
racconta di tre amici che si rincontrano dopo anni. parla di un mondo adulto che continua a commettere gli errori dei giovani e ha rinunciato ai grandi sogni in cambio di alcuni ricordi belli e certi piccoli piaceri. è una narrazione profondamente ironica. in più punti mi sono scoperto a ridere abbastanza rumorosamente. è una visione della realtà un po' pessimista e umoristica insieme.
crampish, te lo consiglio. a volte quando leggo carofiglio penso che certe frasi, se tu scrivessi romanzi, potrebbero essere farina del tuo sacco.

mica è solo il "jolly" che non esiste più da un sacco di tempo, mi dissi. e poi proseguii, in una sequenza sconnessa, chiedendomi quando era stata l'ultima volta che avevo fatto una cosa per la prima volta. non trovai una risposta e persi l'equilibrio tra i pensieri. ma sarebbe accaduto altre volte, quella notte

sul mio stesso aereo ha viaggiato l'europarlamentare leghista mario borghezio.
al momento dell'imbarco c'è stato un brevissimo litigio tra lui e un altro signore. quest'ultimo cercava di seguire nella fila (molto disordinata, più che una fila direi un'ammucchiata) la moglie, borghezio cercava di inserirsi.
credo che i due si siano urtati e credo che il signore abbia passato (spero inavvertitamente) la valigia sul piede dell'onorevole.
ne è nato un alterco (il signore non parlava italiano) e borghezio ha detto "lei mi ha spinto, non si azzardi a mettermi le mani addosso" (sinceramente non mi sembra che l'altro stesse tentando di farlo). la cosa è durata circa 3 secondi, perché è immediatamente intervenuto un poliziotto in borghese che si è frapposto tra i due. borghezio è passato, subito dopo è toccato all'altro che ha raggiunto la moglie in fila per salire sull'aereo.

racconto questo episodio senza esprimere commenti, perché davvero non saprei come giudicarlo. non condivido le idee di borghezio e per quel poco che so di lui non mi sembra una persona simpatica. non ero però abbastanza vicino per valutare ragioni e torti. è altamente probabile si sia trattato semplicemente di un po' di spalla contro spalla dovuto alla ressa (chi ha preso il bus misinto saronno alle 7 di mattina sa di che parlo). mi sembra difficile che si sia trattato di un tentativo del signore di provocare il parlamentare. essendo straniero, dubito lo conoscesse.

ultima cosa: laurie e jocelyne mi hanno fatto una piccola sorpresa carina. sulla porta della mia stanza c'erano due foto di me in accappatoio mentre cucinavo, con un post-it che diceva: "bien rentré d'italie". merci.

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grand place, bruxelles

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