venerdì 21 novembre 2008

saint v


Il 20 novembre di ogni anno è il "Saint V". Gli studenti delle università di Bruxelles francofona (ULB) e fiamminga (VUB), separate dal 1970, si riuniscono per celebrare il loro comune fondatore, il liberal massone ottocentesco (altro che "Saint! ma erano altri tempi..) Pierre Théodore Verhaegen.
Questo da vita a un colossale corteo che parte dalla chiesa di Notre dame du Sablon e arriva fino alla Bourse, nel cuore della città.
Migliaia di giovani, sia dei circoli - i gruppi studenteschi stile college americano, sia esterni marciano, ballano, bevono (tanta) birra, fanno pipì negli angoli (e a volte non solo negli angoli) delle strade e insomma fanno un colossale (e un po' anarchico) casino.

Ovviamente io e Ugo non potevamo mancare quest'appuntamento (guarda le foto) e quindi ci siamo presentati alle 15 al Sablon. Il vero studente dei circoli pagava 10 euro e poteva bere tutta la birra che voleva (per questo avevano un braccialetto di riconoscimento e un boccale - o anche una tazza, qualcuno perfino un innaffiatoio giocattolo per i bambini - al collo). Noi considerando che al supermercato 8 Jupiler costavano 5 euro e che quindi per guadagnarci avremmo dovuto bere l'equivalente di 16 lattine, abbiamo deciso di fare in maniera casalinga, portandoci 8 lattine ciascuno (non dirò mai quante ne ho bevute).

Abbiamo poi seguito il corteo, incontrando altri Erasmus e i miei colocs Corentin (che era completamente fuori, tant'è che ha dovuto chiedere la strada per tornare a casa - mi ha detto il giorno dopo) e François, e facendo tutto quello che prevedeva il programma.
Nel complesso è stato abbastanza divertente, anche perché a differenza di moltissimi ragazzi, ho bevuto abbastanza da essere brillo ("éméché) ma non fino a stare male ("bourré").

Qualche considerazione. Innanzitutto non credo capirò mai il modo di divertirsi dei belgi. Ripeto, il pomeriggio è stato abbastanza carino, ma non ho bevuto come un belga e soprattutto non mi riempio di birra fino a vomitare tutte le settimane (come fanno alcuni di loro. Gli altri si riempiono di birra fino quasi a vomitare). Sono cose che ho già detto a proposito del TD: può essere interessante, specialmente per un Erasmus che va alla scoperta di una cultura in parte diversa, fare una o due volte queste cose, ma per loro è il modo di divertirsi abituale e questo non lo comprendo. Si tratta di un'impressione condivisa anche da altri italiani. In generale riteniamo che andare in un locale caldo, bere qualcosa (in quantità moderate), discutere, ballare, ascoltare musica dal vivo, vedere un film siano nel complesso più divertenti. Ma appunto si tratta di differenze culturali.
Quello che però mi è piaciuto particolarmente è il senso di appartenenza a una comunità universitaria che in Italia proprio non mi sembra ci sia. Era bello vedere persone di 40, 50, 60 e 70 anni - ex studenti - che partecipavano alla parata con il proprio berretto dei circoli consunto e pieno di lustrini perché, a così tanti anni di distanza, si sentivano ancora parte del loro gruppo studentesco.
E' bello che gli studenti invadano per un giorno la città (lo facessero in modo più pulito sarebbe anche meglio). E' bello avere un giorno di ritrovo universale per tutti gli studenti.

La sera ho cenato come un vero belga: potage (minestra) et fromage. Dopo aver rinunciato (su proposta - incredibile! - di Ugo) di andare a un concerto jazz, stavo per andare a dormire stanchissimo quando mi è venuto in mente che avevo delle sentenze della Corte di giustizia da cercare, scaricare e leggere per il giorno dopo. Ho avuto la forte tentazione di fregarmene e di infilarmi sotto il piumone. Poi però mi sono ricordato del patto che ho fatto con me stesso una volta arrivato qui: zio, puoi fare tutte le cavolate dell'Erasmus (non ho proprio detto cavolate, ma questo blog vuole mantenere un linguaggio pulito) a patto che ciò non vada mai a discapito della parte accademica. E così mi sono messo a leggere tutti "les arrets".

Unico problema di stamattina è stato il risveglio. La sveglia non è suonata (e va bene: ho sbagliato a impostarla), quindi alle 8.40 ho aperto gli occhi (lezione era alle 8.00), guardato l'orologio, imprecato, mi sono levato improvvisamente, ho sbattuto la schiena contro la mensola, ho re-imprecato e sono stato qualche secondo dolorante prima di alzarmi.

Giornata comunque produttiva. Ho lavorato bene alla tesi, poi sono stato finalmente assegnato a un gruppo di lavoro per diritto della concorrenza. Mi occuperò degli abusi di posizione dominante, che tanto piacciono alla commissaria Kroes.
Ho subito scritto al capo del gruppo chiedendogli che c'era da fare. Lei mi ha risposto inviandomi un documento di 70 pagine da leggere e annunciandomi che il gruppo si ritrova per dividersi il lavoro...
lunedì mattina alle 8!! Ma come!! Sono un Erasmus! La giornata non può cominciare alle 8!! Semmai può finire a quell'ora..

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Merci pour les photos! Et oui, c'était une sacré fête!

Unknown ha detto...

Sono i divertimenti del Nord... Più che altro non comprendo perché due università distinte si debbano unire in manifestazione. Fosse per me, a sassate!

grand place, bruxelles

grand place, bruxelles