lunedì 22 dicembre 2008

buon Natale a tutti! joyeux Noel à tout le monde! / happy Christmas to everybody!

Buon Natale a tutti (con una piccola storia)
Joyeux Noel à tout le monde (avec une petite histoire)
Happy Christmas to everybody (with a short tale)




Il principe della pioggia
C'era una volta un principe, che amministrava il regno in nome del padre. Era buono e si preoccupava del benessere dei suoi sudditi, ascoltandoli e facendo tutto il possibile per risolvere i loro problemi. Un giorno un uomo andò dal principe a dirgli che, nella regione da dove veniva, la situazione era ricca di difficoltà e questo generava forti contrasti tra le persone. «Suvvia, abbiate fiducia! - rispose il principe - sono sicuro che se ci mettiamo insieme con un po' di buona volontà potremo risolvere questi problemi». Disse allora che, il giorno dopo, sarebbe andato in quella regione. L'uomo allora disse: «Grazie mille! E per celebrare un ospite così importante, organizzeremo una grande festa!». «Perfetto! Mangeremo, berremo e poi parleremo dei problemi» promise il principe, che diede all’uomo anche dei soldi affinché organizzasse un banchetto.
Il giorno seguente il principe stava per partire quando fu bloccato sulla soglia da un dubbio: «Come mi vesto?». Infatti solitamente indossava il vestito regale ma quel giorno c'era un forte temporale, il viaggio a cavallo era lungo e non voleva che esso si rovinasse per la pioggia e il fango. «Farò così - si disse - mi metterò dei vestiti normali e porterò con me un sacco con il vestito da principe, per cambiarmi una volta arrivato». Usci dunque dal castello e si immerse nell'acquazzone col suo cavallo.
Il temporale era veramente forte e il principe faceva fatica a mantenere calmo il proprio cavallo. A un certo punto scoppiò un tuono più forte e l'animale si spaventò terribilmente, s'impennò e disarcionò il cavaliere, per poi correre via e perdersi nel bosco. Il principe si trovò immerso nel fango e - quel che era peggio - il sacco con il vestito elegante era rimasto attaccato alla sella. Decise comunque di proseguire a piedi. Per fortuna, dopo un po', il temporale terminò.
Alcune ore dopo arrivò all'entrata della città in cui era stato invitato. C'era ormai il sole e si sentiva l'allegro vociare e le musiche che provenivano da dentro le mura. Il principe stava per entrare quando una guardia lo bloccò. «E tu che vuoi? Questa è una festa importante, viene il principe. Non puoi entrare. Non è la giornata del mendicante. Devi tornare il lunedì» disse. Il principe rimase stupito: «Cosa? Io non sono mica un mendicante!» rispose abbastanza piccato. Il soldato lo guardò dall'alto in basso «Ma ti sei guardato? Da quanto non ti lavi? Fai schifo, vattene!». Il principe a questo punto stava perdendo la pazienza: «Io sono il principe! È me che state aspettando!». A questo punto il soldato scoppiò in una grande risata: «Sì, certo, e mio nonno è il re d’Australia!». In quel momento l’organizzatore della festa, quello che era andato a chiedere l’aiuto del principe, richiamato dalle voci arrabbiate giunse alla porta. «Ecco, chiedete a lui! Lui mi conosce» disse subito il principe. Ma l’uomo lo guardò con disprezzo: «E questo straccione chi è? Ma tornatene da dove sei venuto!» e lo cacciò.
Il principe era tra lo stupito e l’arrabbiato mentre si incamminava verso casa. Dopo mezz’ora di marcia, raggiunse un fiumiciattolo e – incredibile colpo di fortuna! – trovò il proprio cavallo che si abbeverava. Controllò subito: il sacco col vestito regale c’era! Allora si lavò nel fiume e cambio e, montato in sella, si ridiresse alla città.
La gente lo accolse in un tripudio di musica e grida, tutti volevano avvicinarsi, stringergli la mano, baciarlo, dargli i propri figli da tenere in braccio, offrirgli qualche cosa. Il principe riuscì a farsi strada tra la folla, raggiunse il posto da capotavola e ricevette l’abbraccio di benvenuto dell’organizzatore. Quindi si sedette e restò fermo. Quando si crearono silenzio e aspettativa il principe si alzò e, nello stupore generale, prese una bottiglia di vino e se la versò addosso, sul vestito regale. Poi prese un mestolo di minestra e rovesciò anche quello sulla veste. La gente non capiva più niente: «Ma che sta facendo il nostro principe? Ce la fa?». Molti ridevano. Il principe passò alla carne e si strofinò addosso delle bistecche già condite con varie salse. Qualcuno, iniziando a capire, smise di sogghignare.
Quando il vestito fu completamente lordo e puzzolente, il principe se lo levò e lo gettò sulla sedia. «Mi avete invitato a mangiare, bere e parlare dei vostri problemi – disse – ma in realtà non volevate me. Volevate il mio vestito. Ecco, il vestito ora ha mangiato e bevuto. Parlategli pure dei vostri problemi». E se ne tornò al proprio palazzo.
Morale: fate delle feste in Europa, nel vostro Paese? E allora, quando le fate, guardate alla porta e fate attenzione, prima di esclamare sprezzanti: «E questo straccione chi è? Ma tornatene da dove sei venuto!». Potrebbe essere un principe che è semplicemente caduto da cavallo.

 “Le prince de la pluie” dallo spettacolo teatrale di Pie Tshibanda “Un fou noir au Pays des blancs”

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bella!!! Buon Natale anche a te!!! Ovunque lo passi;) come va??
A presto!! Susi

grand place, bruxelles

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