lunedì 26 gennaio 2009

finale a ritroso e feste devastanti

Per certi versi la fine dell'Erasmus sembrano i primi tempi, ma vissuti al ritroso. All'arrivo ho trovato una residenza vuota, una camera spoglia e non conoscevo nessuno. Ora si è svuotata la residenza, quelli che conoscono partono un po' alla volta e la camera per ora è un casino immane, ma poi sarà smantellata.

Il bello di questa situazione è che sono ripresi i ritmi frenetici e le feste deliranti dei primi tempi (che si aggiungono al disordine della camera, ai pomeriggi in giro per la città o in biblioteca e al tanto tempo al computer). 

Sabato pomeriggio dopo l'esame ho vagato per le librerie del centro. La sera siamo andati a ballare al Corbeau. Quando dico "siamo andati a ballare" (includendomi quindi nel gruppo dei danzanti) molti si stupiscono, e giustamente. Diciamo che non rientra tra le 10 attività preferite. Però se è per fare un po' il buffone, ci sta. Oltretutto tenete conto che, tecnicamente, non ballo. Avete presente il film "Hitch", quando Will Smith insegna al ciccione come deve ballare? Ecco io sono a quel livello lì (quello del ciccione, non quello di Will Smith, evidentemente).

Domenica invece, dopo aver dormito a lungo, sono stato a correre e per l'ultima volta a messa nella chiesa di St. Adrien (a 2 minuti da place Solbosh, a 10 dal campus. Come ho fatto a essere sempre in ritardo non lo so).



La sera ultima cena a casa di Nuria, con lunga serie di partite al biliardino (foto) e la preparazione di un video demenziale, in cui spiccano Ugo che in pose oscene con una sedia e Rosario con un calendario da camionista datato.. 1989! Evidentemente i colocs di Nuria, che lo tengono ancora a casa, ritengono che le donne degli anni '80 restino insuperate da 20 anni.

Finita la cena ci siamo trasferiti da Luciana, una tipa che più o meno nessuno conosceva (io l'avevo vista un paio di volte) ma che dava una tipica festa Erasmus (che risulta noiosa o patetica se fatta a casa, ma qui è il massimo): musica sparata da un pc, cinquanta persone in una stanza che ne dovrebbe contenere cinque e tanta, tanta birra. In più c'era l'entusiasmo di qualche nuovo arrivo. Devastante.

Ho poi dormito dalle 4 alle 11. Per cercare di dare un senso alla mia giornata, ho vagato tra gli scaffali di diritto costituzionale nella biblioteca per qualche minuto, prima di andare da Rosario a vampirizzargli l'archivio fotografico.

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grand place, bruxelles

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