venerdì 23 gennaio 2009

stillicidio

La fine di questo Erasmus è uno stillicidio. Le persone partono una ad una, un paio al giorno, e quindi i saluti si ripetono, con un umore in cui la malinconia va e viene.
Da un lato è meglio perché mi abituo più gradualmente all'idea del ritorno. Settimana prossima in fondo mi peserà di meno lasciare un corridoio semivuoto. Dall'altro mi viene da pensare che forse una seratona unica dei saluti, con colossale (ma unico) groppo in gola sarebbe stata meglio.

Tra ieri, oggi e domani partono più o meno tutti i colocs (salvo Jocelyne e Dema), che vanno in vacanza (o stanno a casa con un videogioco e un libro nuovi, come Frouche) e torneranno dopo che sarò già partito.
Ieri Marion e Frouche. Oggi Lindsey, Laurie, Corentin. E Luisa, del gruppo degli italiani. Domani Charlotte. E settimana prossima Alessandra e Nuria. E io.

Nella breve festa dei saluti (foto) di ieri pomeriggio - breve perché molti, tra cui io, avevano un esame da preparare (per me è la Cour de justice des CE, orale domani mattina) - è saltato fuori il quaderno che a cui i miei amici avevano affidato pensieri, incoraggiamenti, auguri e suggerimenti prima della mia partenza. Anche i colocs hanno aggiunto qualcosa. Resterà il quaderno dell'Erasmus.

Non so se e quando rivedrò tutte le persone che ho conosciuto. Però, come insegna James Bond, mai dire mai. In fondo, sei mesi fa nemmeno sapevo che esistevano.

p.s.
una buona notizia: pare che, sul filo di lana, riesca perfino ad andare a Westvleteren, a bere la settima trappista.

Nessun commento:

grand place, bruxelles

grand place, bruxelles