martedì 6 gennaio 2009

il faut étudier

Da quando sono tornato - ma in realtà anche durante le vacanze di Natale - sto studiando. L'Erasmus è anche questo, soprattutto a gennaio: entro il 24 gennaio dovrò fare 3 esami, più Français langue étrangère.

Il primo è giovedì 8 e si chiama Droit judiciaire européen et international.

Faccio in anticipo alcune precisazioni.
Innanzitutto sui voti: qui il massimo è 20. A quanto dicono i ragazzi belgi, 14-15-16 sono un buon voto, 17-18 sono voti altissimi, 19-20 non viene quasi mai dato e chi lo prende non si limita a sapere alla perfezione l'oggetto della materia, ma ha fatto anche qualcosa di più, un approfondimento personale.
La seconda precisazione è che questo esame di giovedì difficilmente sarà riconosciuto a Milano, perché non esiste da noi un corso equivalente, ha soltanto 2 ECTS e comunque non è nel mio piano di studi. Immagino che la domanda sorga spontanea: perché lo faccio?
Per tre ragioni:
1) perché un altro esame (per il quale esiste nel mio piano di studi un corso equivalente) ha un numero di crediti un po' basso (3), per cui il prof. di Milano potrebbe fare qualche storia e nel caso gli suggerirei di considerare Droit judiciaire come un'integrazione (sperando che accetti, il che è tutt'altro che scontato);
2) perché anche se non venisse riconosciuto come esame di diritto, verrebbe riconosciuto come accertamento di lingua francese (il superamento dell'esame di Français langue étrangère non vale, almeno secondo le regole della Statale);
3) perché è un argomento interessante e utile in prospettiva lavoro (ed è la ragione principale), dato che tratta delle più importanti questioni giuridiche che ci si trova ad affrontare nell'ambito di un litigio internazionale (conflitti di giurisdizione, raccolta di prove all'estero, misure cautelari su beni all'estero, esecuzione di una sentenza straniera).

Non sono particolarmente preoccupato. Ho studiato bene, ripetendo due volte gli appunti, confrontandoli con quelli dei compagni, leggendo le sentenze e persino qualche articolo di approfondimento. La lingua non la ritengo più un grosso ostacolo. Vedremo giovedì se le buone sensazioni saranno confermate.

In ogni caso il ritmo di studio non è affannoso, non sono né in "codice rosso" (sveglia alle 8 o anche prima, pausa pranzo di mezz'ora, studio anche la sera) né arancione (sveglia prima delle 9, pausa pranzo di un'ora, studio tutto il giorno), diciamo semplicemente giallo (inizio alle 10, pausa pranzo di un'ora e mezza, niente studio la sera).

Domenica sera sono andato al Delirium a bere una birra con Gianni, che ha fatto il mio stesso liceo ed è stato mio collega alla "Settimana" ed ora fa l'istituto De Martino (la scuola post laurea per giornalisti dell'Ordine della Lombardia), che è a Bxl a fare uno stage all'Ansa.
Sono contento per lui, è davvero vicino a diventare giornalista, suo obiettivo da tempo. E una volta anche mio.

Ieri sera invece ho visto Batman-the Dark Knight da Fruche.

Ora torno a Droit judiciaire.

1 commento:

alesiro ha detto...

Certo che... sveglia alle 10... comincio a pensare che in effetti ingegneria è più difficile...

grand place, bruxelles

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